Claudio Trotta il titolare della Barley Arts e promoter di Springsteen in Italia.
Ecco l’articolo tratto dal corriere della sera.
La guerra antidecibel. Indagato il promoter del Boss
Springsteen a San Siro, avviso di garanzia
Ventidue minuti di bis: disturbo della quiete pubblica. Sotto accusa anche i concerti di Lenny Kravitz e Subsonica
MILANO – Ventidue minuti di sforamento. Ventidue minuti di bis con una versione trascinante di Twist and Shout e American Land. Avviso di garanzia per il promoter di Bruce Springsteen, Claudio Trotta, titolare della Barley Arts: disturbo della quiete pubblica e mancata osservanza dei provvedimenti dell’autorità. Tutta colpa di quel «cattivone» del Boss che il 25 giugno, con un Meazza stracolmo di fan, ha avuto l’improvvida idea di regalare al suo pubblico due emozionanti bis, sforando così i tempi previsti dai regolamenti dei concerti e di conseguenza superando i decibel imposti per quel-l’ora: le 23.30.
Succede anche questo nell’internazionalissima Milano. Tutto nasce dall’esposto di 46 residenti di San Siro contro i concerti al Meazza. Esposto integrato dai dati dell’Arpa. Quella sera, Springsteen rispettò al millimetro i decibel imposti dal Comune fino alle 23.30, ma andò oltre i tempi consentiti. Da qui l’avviso di garanzia firmato dai procuratori Nicola Cerrato e Giulio Benedetti nei riguardi del promoter, che rischia o l’arresto fino a tre mesi o — ed è questa la previsione più veritiera — un’oblazione.
Stessa situazione per i promoter di Lenny Kravitz e dei Subsonica. Anche loro hanno ricevuto un avviso di garanzia per i due concerti all’Arena. E anche in questo caso, il problema è stato lo stesso: sforamento dei tempi. «Chi sbaglia deve pagare — attacca l’assessore ai Giovani, Giovanni Terzi — ma è assurdo che il promoter di Springsteen rischi di andare in prigione perché l’artista ha concesso due bis mentre Pietro Maso è in libertà vigilata dopo aver ammazzato i genitori. C’è un’incongruenza. Si trasformi questo tipo di reato in reato amministrativo e non penale. Si faccia pagare una multa, anche salata, ma ci si fermi lì. Anche perché c’è il rischio che i promoter abbandonino Milano. Chi vuole rischiare la galera per un concerto?».
Per questo Terzi scriverà una lettera aperta, coinvolgendo i vari artisti che si sono succeduti a San Siro (Vasco Rossi, Ligabue) al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e al Guardasigilli, Angelino Alfano, affinché si depenalizzi questa fattispecie. «L’atto dei magistrati è ineccepibile ed è giusto che io debba pagare una multa — spiega Trotta —. Ma è assurdo che sia un reato penale. Posso solo dire che quella notte ho visto 80 mila persone uscire dalla stadio emozionate e commosse. È stata una serata meravigliosa».
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